Un flash mob improvviso dei Giovani Democratici ha preso vita ieri pomeriggio proprio di fronte alla sede della Lega in viale Corsica.
Con un Flash Mob i Giovani democratici hanno chiesto le dimissioni del deputato Edoardo Ziello e dell’europarlamentare Susanna Ceccardi, accusati di aver giustificato l’uso dei manganelli da parte della polizia durante i recenti episodi di violenza.
Simone Zetti, segretario cittadino, ha sottolineato la responsabilità politica di chi tollera o addirittura approva tali azioni violente. “Non chiediamo permesso per dissentire in un Paese democratico come il nostro”, ha dichiarato, enfatizzando il diritto al dissenso sancito dalla Costituzione.
Niccolò Coppi ha ribadito l’inaccettabilità dell’uso sistematico dei manganelli, richiamando le proteste già avvenute in diverse città italiane contro la violenza delle forze dell’ordine.
I Giovani democratici hanno sollecitato l’adozione di misure come i codici identificativi e le bodycam per garantire trasparenza e responsabilità nelle azioni delle forze dell’ordine, sottolineando l’urgenza di riformare un sistema che spesso ha fallito nel proteggere i cittadini.
La Lega ha risposto con fermezza, sostenendo la compassione per gli agenti e ribadendo la solidarietà alla polizia. Federico Bussolin e Barbara Nannucci hanno respinto le richieste di identificare gli agenti, affermando che la priorità è identificare i violenti.
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